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Chiara Daino feels like...





la punta.
[per far godere: momar,
il siero di una lingua
che grida genuflesso]

e spegne.

trito di corpi. si piaga. si scava. rimanda alla luce. resti? da chi? [in nome del sonno/non incuba più:/ è un suono tosco] confesso: pelle per tagli. sia lama sia steel. rumori. richiami. veleni. irriga le mie molte mani. pregare, più musica. più musica, Signore! tronca il timpano: non più.

paura

un giro a vuoto. il mezzo. calice. senza fondo. di netto. e peso. preciso: «tutto è». paura: è stato di viscere. un quarto. di vita. di luna. l’intero è bugia. si grida: mangia! chi nutre sbaglia. esito. non dove. si tange?

un punto.

si macina. macella. come si deve: rimetti in silenzio. tu dici. la bile àltera la veste: chi sa, può. e lacera. vi vuole nel vaso: sparse polveri crema./ lapida / di nuovo cemento: passo./ divieto /. piena di denti. fiera. fine. paura. è la mia. è chiara. l’attributo, in serie. incognita

e congenita.




Chiara Daino

da LAMER






per il chicco di grifo, il grumo che macina. glifo del segno: tutto è doppio. e mi perdo di vista: «dov’è chiara?». zanna stanca morde il fumo, ti appanna la lingua, ha una penna bianca. per la follia mi basto – e recito. le pelli che vesto. recito meus ex machina, mea culpa. recito il copione che hai scritto per me. cambio una sorte data per certa – è un dato di fatto: recito la pagina rossa – [ho già scritto]. intona il mio occhio: ogni volta è chiave.

la mia natura pericola. è strascico. non si sposa, non riposa: è chiusa d’amore. una zona privata: recinto. mi muro: non calpestare le tagliole – voglio farmi male. io sono: tre punti di sospensione, il non detto si fugge. punti sparsi [non unire!] – per intendere la figura. sono ombre sovrapposte, tracce oscure, nel sottotesto. e nel tempo dell’allora? quando cresci? quando riesco: recito. un lungo tratto – è uno spettro schivo. nel castello di carte. trascina i suoi ferri: è un mestiere [il mistero della musa]. e ancora si prova: per la pax gitana. riporta la quiete del colore, dopo la tempesta di lividi, di piedi gonfi [ti diedi i tonfi del mio ego franto].

per la memoria che è marcia – è contro il tempo, per il fato che non, per la stima che sia, per la lingua che batte in levare, lungo la linea che è la dizione. l’unica direzione che seguo: verticale. la vita parallela. recito. e ti presento l’energia che serve: perdono al diverso. recito il corpo è un testo – Opera! taglio a sette. e recito: abuso il sipario. la goccia del crono – esploso. il mondo nasce.

corda stesa: per il gabbiano che porta la croce, per l’oblio che seduce, la miseria di gavroche. recito per l’erede. che linse! il baule di viv e la valigia dell’autore: e quanto, dimmi [se tutto, se un poco] mi mancava? una rosa col mal bianco – recito per ogni calice di vero, per il nome in codice: piccola niki e dama di forbice. medusa si guarda allo specchio [diva petrosa]. recito: la carne schiva, la curva della schiena. [a fondo, un pesce mi presta la pinna]. recito l’androgino: riflesso di. quello che. recito: rendo omaggio.

a fondo.






Chiara Daino

da LAMER













NON ASSOLTO





nuovo sangue coniuga questa terra
subito: sottomesso, per la pena
del dolore a dirotto, il giovane
impara così – le loro regole

nel tempo il minuto prende forma
di capro del male messo in atto
privato di tutti – i propri pensieri
in lotta – giovani passi trascorsi
che giurano: il voto per essere
mai più privati – del singolo credo

il provato, il visto, quello che io
non ho fatto mai brillare in scena
mai stato – mai scorto – mai dato per te
che mai muovi il «potuto essere»

il provato il visto, quello che io
non ho fatto mai brillare in scena
mai libero – mai stato – me stesso
cosi ti ho detto: il non assolto

sono le loro vite dedicate
alla rovina della sua – quella di
chi tenta di accontentare tutti
l’essere cinico che si è reso

solo. sempre la stessa la sua storia:
lo scontro che non prevede vittoria
l’essere stanco – come puoi vedere,
non si cura: il vecchio si prepara
per morire nel pieno dei rimpianti

è qui, quel vecchio che vedi: sono io
che tu hai munito – di etichetta
di rimando ti prometto un
marchio

***

quale fu – decreto: il non assolto






Chiara Daino


[The Unforgiven, Metallica]