Chiara Daino, LA MERCA Romanzo, Fara editore (Rimini 2006), euro 12.
...ma la persona che subisce la merca delle bestie non può essere oggetto di commercio. Non si presta alla vendita. Non si riempie e non si cede; a maggior ragione, è esclusa anche dal Sacro, che sarebbe il suo unico àmbito. La damnatio memoriae è completa. Dunque il patiens non vale nulla, e l’unico perfezionismo del mondo è nel disfarsi presto di chi non lo asseconda. (m.s. : qui)
Voi sapete cos’è La Merca? È un marchio. È un nuovo Bildungsroman: capovolto, crudo, ironico. L’autore piega la vecchia lingua, grassa, per sondare le piaghe/pieghe di una realtà diffusa e taciuta: la vita che vive d’arte, e l’arte-vita che si innesta sul d.c.a. Agli occhi del mondo: «disturbo del comportamento alimentare». Ma è il mondo stesso a soffrire come un disturbo l’esistenza di Jenny; e la malattia di Jenny, se è tale, è solo questo mondo. I Neologismi e la Contaminazione della Lingua magra ricamano le personae parlanti (e dire è dire tutto, contro tutti, sempre): il lettore valuterà il peso della materia, che si fonde con il verbo lieve. Nessun moralismo e nessun patetismo: qui il Bíos è teso. (Massimo Sannelli)
(per Chiara, entro Jenny)
come l'entr'acte
mi esplodono parole
extra - cranio
in nubi d'artificio
così confido nell'assenza
non soltanto mia
i tuoi occhi a distanza
sanno ben congelarmi
pur se ti ho letta in poche ore
buttato fuori dalle pagine
in un trionfo di cibarie
ed alcol rigurgitati
nell'immenso biancore
dei tuoi laghi di lacrime
se i corpi fossero stati in grado
di attraversarli tra i gorghi
d'una polisemia di nausee
che magnetica si protrae oltre
l'epilogo della notte.
Non ti abbraccerò soltanto perché
i tuoi resti nuotano d'istinto
in te
città delle mura di vetro...
perché sei lo strappo
sulla vertigine
la fibrilla metallica
che nel furente pastiche
del grigio quotidiano
salva la terra al buio
con i giochi delle vertebre
e le fosforescenze della lingua
Presentazioni: Genova, 16 novembre 2006 (Stanza della Poesia); Milano, 3 febbraio 2007 (Circolo Arci Equinozio); Padova, 10 marzo 2007 (La9 tv); Genova, 29 maggio 2007 (Teatro Modena)
l'arco ha dunque per nome vita e per opera morte